Mobilità elettrica: 14.000 punti di ricarica pubblici dovrebbero essere installati settimanalmente in tutta l’UE, secondo una nuova analisi

03 Apr 2022

Bruxelles, 28 marzo 2022 – L’Associazione europea dei produttori di automobili (ACEA) invita tutti gli Stati membri dell’UE a intensificare con urgenza gli investimenti nelle infrastrutture per automobili, furgoni, camion e autobus a ricarica elettrica.

L’industria automobilistica sta già immettendo sul mercato centinaia di modelli di veicoli a basse e zero emissioni, ma nutre serie preoccupazioni per il lento dispiegamento delle infrastrutture necessarie per caricare e rifornire di carburante questi veicoli. In effetti, le vendite di auto a ricarica elettrica sono aumentate di 10 volte negli ultimi cinque anni, raggiungendo 1,7 milioni di unità lo scorso anno (o il 18% del mercato totale). Il numero di caricatori pubblici nell’UE è cresciuto di 2,5 volte nello stesso periodo.

Secondo una nuova ricerca intersettoriale basata sull’analisi di McKinsey, entro il 2030 sarebbero necessari fino a 6,8 milioni di punti di ricarica pubblici in tutta l’UE per raggiungere la riduzione del 55% di CO2 proposta per le autovetture. Questa cifra è quasi il doppio di quella avanzata dalla Commissione europea nella sua proposta di regolamento sulle infrastrutture per i combustibili alternativi (AFIR), che è ora in fase di negoziazione al Parlamento europeo e al Consiglio.

Ciò significa che ogni settimana in tutta l’UE dovrebbero essere installati fino a 14.000 punti di ricarica pubblici per tutti i segmenti di veicoli, rispetto agli attuali meno di 2.000 a settimana.

“La transizione verso lo zero è una corsa a lungo termine”, ha dichiarato Oliver Zipse, Presidente e CEO di ACEA del BMW Group. “La sfida chiave ora è convincere tutti gli Stati membri ad accelerare l’implementazione dell’infrastruttura richiesta. Abbiamo assolutamente bisogno di una conclusione ambiziosa della proposta AFIR, sia in termini di tempistica che di obiettivi che fissa per ciascun Paese dell’UE”.

Sebbene all’inizio saranno necessari ingenti investimenti, questi rappresentano solo una frazione degli investimenti totali in progetti infrastrutturali comparabili e porterebbero enormi benefici ambientali. In effetti, il nuovo documento di ricerca stima i costi annuali per le infrastrutture di ricarica pubbliche a 8 miliardi di euro, circa il 16% degli investimenti in 5G e reti Internet ad alta velocità.

Le posizioni, lo spazio e i livelli di potenza necessari per le infrastrutture dei veicoli pesanti sono sostanzialmente diversi da quelli delle autovetture. Secondo il documento di ricerca, i camion richiederanno 279.000 punti di ricarica entro il 2030, di cui l’84% sarà negli hub della flotta. I restanti punti di ricarica saranno prevalentemente pubblici, veloci lungo l’autostrada (36.000) e pubblici notturni (9.000).

Entro il 2030 sono necessari 6,8 milioni di punti di ricarica pubblici in tutta l’UE per reagire

RELATED POST

Lascia un commento