Trilogo sugli standard di CO2 necessità urgente di inclusione di un quadro di transizione giusta per la forza lavoro automobilistica europea

03 Nov 2022

Necessità di una transazione adeguata alla forza lavoro automobilistica europea sugli standard di Co2

La prossima settimana si prevede che si concluderà il trilogo sulla revisione delle norme UE sulla CO2 per auto e furgoni. L’industria sindacati, datori di lavoro e organizzazioni ambientali hanno chiesto insieme un quadro di transizione adeguata all’interno delle nuove regole che accelereranno il cambiamento strutturale nel settore.

Attualmente, non esiste un tale quadro per i 16 milioni di lavoratori nel nostro ecosistema di mobilità, e in particolare per il settore automobilistico europeo, che è una centrale elettrica per l’occupazione industriale. Il settore automobilistico rappresenta complessivamente oltre il 6% dell’occupazione europea e l’8,5% dei posti di lavoro nel settore manifatturiero europeo. Prima della crisi, il settore produceva quasi il 10% del PIL nella sola Germania, insieme al 40% della spesa per ricerca e sviluppo del Paese. Il settore svolge un ruolo chiave nel commercio, con l’Europa responsabile di oltre il 50% delle esportazioni mondiali di prodotti automobilistici. Questa è una rivoluzione industriale di proporzioni storiche.

Una serie di pubblicazioni ha quantificato potenziali perdite di posti di lavoro, guadagni e cambiamenti nel settore automobilistico a causa dell’attuale trasformazione. BCG ha concluso che la trasformazione nel solo segmento delle autovetture richiederebbe il miglioramento delle competenze e la riqualificazione di 2,4 milioni di lavoratori. La European Battery Alliance sostiene che 800.000 lavoratori qualificati sono necessari per le ambizioni dell’UE in materia di mobilità elettrica. Mentre verranno creati nuovi posti di lavoro nell’ecosistema dell’elettromobilità nella produzione di batterie e nelle infrastrutture di ricarica, ad esempio, i posti di lavoro andranno perduti nelle aziende della catena di approvvigionamento ICE e in regioni specifiche. I lavori non saranno facilmente intercambiabili poiché spesso si trovano in luoghi diversi e richiedono competenze diverse. La Commissione europea ha già identificato le regioni che dipendono dall’industria automobilistica come esposte a molteplici sfide mentre l’UE si sta decarbonizzando, rendendo vitale la necessità di un sostegno alla politica regionale.

Un quadro per una transizione giusta deve sostenere l’anticipazione e la gestione del cambiamento, comprese, ma non esclusivamente, competenze e formazione, ed essere sostenuto da un forte dialogo sociale. Nonostante l’importanza del settore e la portata della trasformazione in atto, una mappatura chiara e dettagliata delle conseguenze occupazionali e delle tendenze di un passaggio verso un’industria automobilistica climaticamente neutra deve ancora essere fatta. Accogliamo con favore le proposte di modifica del regolamento del Parlamento europeo che rafforzano la proposta della Commissione con la creazione di un fondo dedicato per accompagnare il settore automobilistico (articolo 8) e includendo relazioni periodiche e monitoraggio della transizione in corso (articolo 14 bis).

Le risorse dell’attuale Fondo per una transizione dell’UE non possono essere disperse, in quanto sono già necessarie per l’importante sfida nelle regioni e nelle industrie dipendenti dal carbone e ad alta intensità di carbonio, tuttavia possono offrire un modello per una transizione giusta per il più ampio settore automobilistico e della mobilità eco -sistema.

Pertanto, invitiamo i negoziatori a includere la seguente proposta nella prossima discussione a tre del 27 ottobre sull’istituzione di finanziamenti per una transizione giusta per accompagnare la catena del valore: “Entro il 31 dicembre 2023, la Commissione presenterà una relazione dettagliata per necessità di finanziamenti mirati per garantire una transizione adeguata nel settore automobilistico, con l’obiettivo di mitigare l’occupazione negativa e altri impatti economici in tutti gli Stati membri colpiti, in particolare nelle regioni e nelle comunità più colpite dalla transizione. La relazione, se del caso, è accompagnata da una proposta legislativa volta a istituire uno strumento di finanziamento dell’Unione per far fronte alle esigenze individuate e per finanziare la formazione, la riqualificazione e il perfezionamento dei lavoratori nel settore automobilistico, in particolare nelle piccole e medie imprese.”

Dato il numero di posti di lavoro in gioco e l’entità della trasformazione in corso, lo sconvolgimento sociale dovuto a una transizione mal gestita potrebbe compromettere gravemente la capacità del Green Deal europeo di avere successo. Siamo consapevoli che il mondo sta osservando come l’UE realizza le sue ambizioni climatiche, vorremmo che l’Europa guidasse anche il mondo nell’attuazione di una transizione giusta.

Chiediamo ai negoziatori di tutte e tre le istituzioni di integrare un quadro efficace per una transizione giusta nel testo congiunto finale del regolamento modificato.

Cordiali saluti,

 

Luc Triangolo

Segretario generale

Sindacato Europeo “industriAll”

 

Sigrid De Vries

Direttore generale

ACEA

 

Delfina Rudelli

segretario generale

CEEMET

 

Benjamin Krieger

Segretario generale

CLEPA

 

Luca Visentini

Segretario generale

CES

 

William Todts

Direttore Esecutivo Trasporti e Ambiente

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